Applicazione dello split payment agli ordini professionali

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Con la cosiddetta manovra correttiva (D.L. 50/2017), pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, S.O. n. 95 del 24 aprile, viene ampliato il perimetro di applicazione del cosiddetto regime dello split payment, con decorrenza dalle operazioni per le quali sarà emessa fattura dal 1° luglio 2017.

Per quello che ci interessa viene novellato il comma 1 dell’articolo 17-ter, D.P.R. 633/1972, che modifica, ampliandola, la definizione di Pubblica Amministrazione ai fini dell’assoggettamento all’obbligo di versamento dell’IVA esposta in fattura non al fornitore del bene/servizio, ma direttamente all’erario.

A questo proposito l’articolo 17-ter del decreto IVA così come modificato rinvia alla definizione di Pubblica Amministrazione inclusa all’articolo 1, comma 2 della legge 31/12/2009, n. 196, che a sua volta comprende le Amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

Orbene, gli ordini professionali rientrano in detto elenco di cui al D.Lgs 165/2001. Sorge spontaneo dunque chiedersi se l’ampliamento dell’ambito di applicazione comporti il loro assoggettamento o meno alla disciplina dello split payment.

Si può a tal fine analizzare la fattispecie della fatturazione elettronica di cui all’art.1, comma 209 della Legge 244/2007, e un chiarimento ad essa relativo pubblicato dal MEF. Secondo il Ministero, infatti, gli Ordini professionali rientrano nel campo di applicazione della fatturazione elettronica, a nulla rilevando la loro mancata inclusione nel conto economico consolidato delle Amministrazioni pubbliche. È da notare che la 244/2007 sulla fatturazione elettronica rinvia alla L.196/2009 (e di riflesso il D.Lgs 165/2001) per delinearne i requisiti soggettivi, così come il 17-ter del decreto IVA sullo split payment. Quindi, in assenza di ragioni che possano lasciare intendere ad un cambio di orientamento, in attesa del decreto attuativo e/o di ulteriori comunicazioni ufficiali da parte del MEF o dell’Agenzia delle Entrate, è da ritenersi che i destinatari delle fatture elettroniche PA, tra cui gli ordini professionali, siano parimenti destinatari dello “split payment”.